alcuni elementi di economia.
Si costruisce un diagramma che descrive come è distribuita la ricchezza di un determinato Stato tra le famiglie .
In
ascisse x indichiamo la percentuale di famiglie ed in ordinate y la percentuale
di ricchezza dello Stato
La curva che indica una distribuzione
di ricchezza uniforme tra le famiglie è rappresentata da una retta
inclinata di 45° .
Infatti con tale retta il 10 % delle
famiglie possiede il 10 % della ricchezza ; il 20 % delle famiglie
possiede il 20 % della ricchezza e così via.
Nella realtà la distribuzione della
ricchezza è una curva (in rosso), chiamata curva di Lorenz, che sta
sotto tale retta in quanto, ovunque nel mondo, una grande
percentuale di famiglie possiede poca ricchezza mentre una piccola
percentuale di famiglie possiede molta ricchezza.
L'economista Corrado Gini propose un
parametro significativo: il coefficiente di Gini = CG
CG = A/(A+B) dove A e B sono le aree colorate
rappresentate in figura
ovviamente A+B = 0,5
per cui CG = 2A = 1-2B
Nel caso in cui una sola famiglia
possiede tutta la ricchezza di uno Stato la curva di Lorenz si
appiattisce sull'asse x pertanto l'area B = 0 e si avrà CG = 1
Nel caso in cui la ricchezza sia
ripartita in parti uguali tra le famiglie la curva di Lorenz coincide
con la retta a 45° per cui l'area A = 0 e pertanto CG = 0
Il coefficiente di Gini sintetizza
pertanto come é distribuita la ricchezza di uno Stato: più tale
coefficiente si avvicina a 0 e più la ricchezza è distribuita in
parti uguali, più si avvicina ad 1 e più è distribuita nelle mani
di poche famiglie.
la Banca D'Italia nel suo rapporto
sulla distribuzione della ricchezza in Italia :
http://www.bancaditalia.it/statistiche/stat_mon_cred_fin/banc_fin/ricfamit/2010/suppl_67_10.pdf
alla pagina 29 - tavola 4A - ci dice che:
--- nel 2008 il coefficiente di Gini CG = 0,613
--- la metà delle famiglie (quelle più
povere) possiede appena il 9,8 % della ricchezza
--- il 10 % delle famiglie (quelle più
ricche) possiede il 44,7 % della ricchezza
inoltre a pag 7 , primo punto, ci dice
che la ricchezza netta dell'Italia é stimata in 8.600 miliardi di
euro.
Il debito pubblico ufficiale (titoli di
stato) ammonta a poco meno di 2.000 miliardi di euro.
Se aggiungiamo i debiti per tardati
pagamenti a fornitori e appaltatori, i debiti degli altri enti
pubblici arriviamo a circa 2.400 miliardi.
Quando la ricchezza, posseduta dal 10 %
delle famiglie ricche, ovvero 8.600x0,447= 3.844 miliardi, é stata
sudata o meritata, come nel caso di grandi imprenditori, non legati
alla politica, allora non ho obiezioni.
E' mia convinzione, confortata dalle cronache del web, che la
stragrande maggioranza di tali famiglie ricche appartenga alla
politica ed al mondo pseudo-imprenditoriale e pseudo-bancario
associato alla politica.
Pertanto tale ricchezza ritengo sia, in
massima parte, frutto di corruzione e di intrallazzi ovvero è frutto
di ladrocinio.

La Corte dei Conti nella sua relazione annuale :
alla pag 5 del PDF (corrispondente alla
pag 237 del documento) afferma che la corruzione causa un
danno allo Stato di 50 / 60 miliardi l'anno.
Ciò è accaduto ormai da 40 anni.
60 x 40 = 2.400 miliardi = intero
debito pubblico.
per questo rinnovo il mio grido:
FACCIAMOLI PAGARE !
Confisca immediata di 2.400 miliardi
alla casta di politicanti, ai loro familiari e consociati in affari.
per un riequilibrio confuciano della
ricchezza, a risarcimento dei danni causati dalla corruzione.

In un paese ben governato la povertà è qualcosa di cui ci si deve vergognare.
In un paese ben governato é vergognosa la ricchezza.