Sino ad oggi il modello organizzativo della società è stato imperniato sulla famiglia.
La famiglia ha assolto egregiamente il compito di tutelare e sostenere l'individuo in un ambiente basato su legami affettivi e di reciproca solidarietà.
Il successo della famiglia è stato possibile grazie ad una società in cui :
- l'orizzonte territoriale era limitato (la vallata, il paese, il quartiere )
- le incombenze burocratiche, fiscali, legali, lavorative .... erano minimali e semplici.
Oggi l' effetto della globalizzazione ha esteso all'intero pianeta l'orizzonte territoriale della società: una fabbrica che apre in Cina può mettere in ginocchio una famiglia italiana.
L'organizzazione statale è sempre più intricata, complicata, contorta, caotica, disordinata e le incombenze gravanti sulla famiglia sono diventate stressanti e rovinose.
Per questo motivo la famiglia è diventata una cellula elementare della società numericamente troppo debole ed incapace di tutelate l'individuo.
A ciò si aggiunge l'impegno dei politicanti di distruggere i legami familiari. E' ben noto il disprezzo mostrato dal fu Padoa Schioppa che definì bamboccioni i giovani che credono in un nucleo familiare forte e solidale: divide et impera !
nel servire padre e madre, correggerli gentilmente. Se vedi che non ascoltano, pur con riverenza, non desistere. Maltrattato, non risentirti.
l'età di padre e madre non può essere ignorata: per rallegrarsene, per provarne paura.
chi apprezza il talento e non si lascia sedurre è capace di servire fino all'estremo padre e madre, ed anche lo Stato, per la vita.
nel servire padre e madre, correggerli gentilmente. Se vedi che non ascoltano, pur con riverenza, non desistere. Maltrattato, non risentirti.
l'età di padre e madre non può essere ignorata: per rallegrarsene, per provarne paura.
chi apprezza il talento e non si lascia sedurre è capace di servire fino all'estremo padre e madre, ed anche lo Stato, per la vita.
Confucianamente e cristianamente credo che i legami familiari, in particolare tra gli individui di diverse generazioni, debbano essere indissolubili.
Quando tu mi offenderai sappi che lascerò la porta della mia stanza aperta. Pregherò affinché tu abbia la necessaria umiltà per venire a chiedermi scusa.
Quando io ti offenderò, vorrò trovare la tua stanza aperta. Entrando, ti vorrò vedere mentre preghi, affinché io abbia l'umiltà per venire a chiederti perdono.
E' riconosciuto da tutti il talento italico nel lavoro manuale, artistico, intellettuale. Questo talento si trasmette di generazione in generazione grazie ai legami familiari ed in particolare nonno - nipote.
Affidare i bambini alle tate filippine ed i nonni alle badanti ucraine vuol dire spezzare la trasmissione del talento.
E' evidente, quindi, come sia necessario riorganizzare la società mediante nuclei sociali numericamente forti e tali da supportare la famiglia e l'individuo nel superamento delle difficoltà del quotidiano.
E' evidente, quindi, come sia necessario riorganizzare la società mediante nuclei sociali numericamente forti e tali da supportare la famiglia e l'individuo nel superamento delle difficoltà del quotidiano.
In molti percepiscono la necessità di creare aggregati sociali numericamente consistenti basati su legami di solidarietà e reciproco sostegno. Nascono infatti:
- le banche del tempo
- le cooperative di consumo
- i consorzi di consumo a chilometro zero
- le misericordie
LA COMUNITA'
Sulla base di tale esigenza si può pensare di razionalizzare e dare veste giuridica alle spinte sociali che favoriscono l'aggregazione degli individui in gruppi sovrafamiliari proponendo una nuova entità giuridica : la Comunità ovvero una famiglia di famiglie.
La figura giuridica della Comunità può essere descritta dal seguente articolato:
- è una istituzione ottenuta dall'unione del concetto di famiglia con il concetto di impresa.
- è una libera e facoltativa associazione di famiglie, eventualmente composte da un solo individuo, caratterizzata da legami di solidarietà analoghi a quelli familiari.
- il numero minimo di famiglie è di cento (clausola di buon funzionamento)
- il numero massimo di famiglie è di cinquecento (clausola sulla limitazione di potere )
- è disciplinata da una legge che ne stabilisce gli elementi essenziali e da uno statuto interno, liberamente scelto dai componenti, che ne delinea i principi etici, sociali, economici, organizzativi e amministrativi
- é organizzata secondo il criterio societario aziendale con un consiglio di amministrazione, un legale rappresentante, un ufficio gestione e contabilità, una partita Iva.
- analogamente a quanto avviene nell'ambito familiare, all'interno della comunità, ogni passaggio di denaro, ricchezze e beni da un soggetto ad un altro ed ogni prestazione lavorativa reciproca non è soggetto a controllo dello Stato, né a tassazione, ma é disciplinata solo ed esclusivamente dallo statuto interno.
- tutti i beni mobili ed immobili appartenenti ai singoli soggetti sono attribuiti, in comodato d'uso, alla Comunità che li amministra secondo lo statuto nell'interesse dei propri membri.
- tutti gli atti riguardanti membri della comunità verso soggetti esterni (contratti, gestione bollette, assicurazioni, fiscalità, canoni, riscossioni, forniture di prodotti, forniture di servizi, pagamenti, ecc. ) sono gestiti dalla comunità, mediante il proprio ufficio gestione e contabilità, e sono soggetti a regime fiscale ordinario tipico delle società di capitali.
- la comunità può impiegare i propri membri in attività interne, fungendo da cooperativa, o esterne, fungendo da agenzia interinale di collocamento.
- La comunità può assumere dipendenti esterni per le proprie attività in numero non superiore al 30 % dei propri individui (clausola sul limite di potere), fungendo da datore di lavoro.
- la Comunità può cimentarsi in qualsivoglia settore economico, fungendo da unica azienda multisettoriale, utilizzando la propria forza lavoro a sua insindacabile discrezione con la massima flessibilità, nei limiti dello statuto interno.
- a fronte delle minori entrate per lo Stato, dovute ad una economia di baratto interno, non tassata, la Comunità ha l'obbligo di accollarsi tutti gli oneri sociali di solidarietà ed assistenza all'individuo, senza gravare sugli altri cittadini.
- in particolare la comunità deve assumersi l'onere di:
- aiutare i propri membri in tutte le fasi della vita, assistere l'infanzia e la senilità , dotandosi di apposite strutture interne o stipulando apposite convenzioni con strutture esterne,
- aiutare i propri membri nei momenti di bisogno, di malattia o di vecchiaia, garantendo assistenza medica e infermieristica
- provvedere a garantire un lavoro remunerato ai propri membri ed una dignitosa sussistenza
- provvedere ad espletare tutte le pratiche burocratiche, fiscali, legali e tecniche richieste ai singoli membri
- versare contributi previdenziali assistenziali ed assicurativi per tutti i membri a partire dalla maggiore età sino alla pensione, in misura identica per tutti .
- aiutare i propri membri in caso di calamità naturali
- dotarsi di un fondo di previdenza per necessità impreviste
- qualunque individuo, raggiunta la maggiore età, può lasciare in qualsiasi momento la Comunità, a suo insindacabile giudizio, saldando eventuali debiti, secondo lo statuto interno.
Considerazioni finali
In un Paese ben governato la povertà è qualcosa di cui ci si deve vergognare.
In un Paese ben governato è vergognosa la ricchezza.
In un Paese ben governato è vergognosa la ricchezza.
( teoria del buon governo - ciò fu detto nel 500 a.c.)
La Comunità, come sopra descritta, consente:
- grande flessibilità del lavoro, senza causare sfruttamento del lavoratore da parte di soggetti privi di scrupoli
- inserimento immediato dei giovani nel mondo del lavoro.
- annullamento del lavoro nero (ovvero non controllato dallo Stato), dal momento che tutto il lavoro interno alla Comunità sarebbe nero per lo Stato, ma chiaro per la Comunità e disciplinato dallo statuto interno, nell'interesse reciproco.
- solidarietà reciproca e tutele all'individuo
- utilizzo di beni prodotti internamente (produzioni autarchiche), che non subirebbero la concorrenza di prodotti esteri
- semplificazione burocratica da parte dello stato che, liberato dall'incombenza di occuparsi di tante piccole attività, potrebbe concentrare le proprie energie sulle questioni generali e di grande rilevanza fiscale ed economica.
- Aumento della produzione di beni e servizi di qualità, con riduzione del PIL (prodotto interno lordo), grazie al regime di baratto interno alla Comunità, fattore che ritengo estremamente positivo, in controtendenza rispetto alle teorie ufficiali, su cui mi riprometto di tornare in separata sede.
Il tuo esempio di comunità è a mio avviso un buon esempio di comunità unita per il benessere di tutti , ma ci sono alcuni punti da definire per evitare proiblemi .
RispondiEliminaBisogna da subito evitare che si formino ghetti o associazioni non del tutto sociali.
Bisgna sin da subito stabilire una sorta di solidarietà al di fuori della comunità.
Bisogna sin da subito stabilire un equilibrio economico .
Queste tre cose unite saranno molto difficili da attuare e sopratutto sarà difficile che uno stato che si basa sul gettito fiscale accetti che le transazioni all'interno della famiglia siano esentasse.
grazie per il contributo.
EliminaCome esistono famiglie che si isolano e famiglie che sono aperte al sociale così, probabilmente, potrebbero formarsi comunità che tendono ad isolarsi. Ne esistono già. Ciò fa parte dell'indole di taluni individui, indole comunque da rispettare.
Condivido la preoccupazione che si formino associazioni con finalità deviate. Per questo una legge quadro dovrebbe definire i principi generali, basati sulla solidarietà.
Lo Stato indubbiamente avrà meno introiti fiscali, ma sarà sollevato da tutte le incombenze di carattere sociale e di sostegno all'individuo.
I conti devono tornare, ovviamente, ma con una formula diversa: meno stato e più deleghe ai cittadini: che si organizzino e si aiutino da soli reciprocamente.
La direzione di marcia e' quella giusta .Non capisco il limite MINIMO di cento famiglie . Basta MOLTO meno . E un metodo valido non ha un massimo . Anche se le grandi quantita' hanno altri effetti negativi .
Eliminagrazie per il commento.
EliminaIndubbiamente cento famiglie è un numero indicativo.
Si può considerare "famiglia limite" anche il singolo individuo.
La Comunità dovrebbe sostituire lo Stato nella solidarietà e nei momenti di difficoltà, poiché lo Stato si è dimostrato incapace di dare risposte producendo solo "lavoro inutile" per soddisfare clientele politiche e nepotismo.
Un numero esiguo di persone va bene quando tutto fila liscio e si pensa a persone giovani.
Ma la vita è fatta di malattie, vecchi, bambini, portatori di handicap ... ed allora bisogna pensare all'assistenza ospedaliera, all'assistenza agli anziani, all'educazione .... e questo richiede persone che si dedichino con continuità e professionalità. Altri devono produrre per assistenti e assistiti.
Penso che senza un congruo numero di persone la Comunità va in crisi.
grazie per il commento.
EliminaIndubbiamente cento famiglie è un numero indicativo.
Si può considerare "famiglia limite" anche il singolo individuo.
La Comunità dovrebbe sostituire lo Stato nella solidarietà e nei momenti di difficoltà, poiché lo Stato si è dimostrato incapace di dare risposte producendo solo "lavoro inutile" per soddisfare clientele politiche e nepotismo.
Un numero esiguo di persone va bene quando tutto fila liscio e si pensa a persone giovani.
Ma la vita è fatta di malattie, vecchi, bambini, portatori di handicap ... ed allora bisogna pensare all'assistenza ospedaliera, all'assistenza agli anziani, all'educazione .... e questo richiede persone che si dedichino con continuità e professionalità. Altri devono produrre per assistenti e assistiti.
Penso che senza un congruo numero di persone la Comunità va in crisi.