lunedì 21 maggio 2012

L'ETICA ED IL SESTO POTERE


Montesquieu ci insegna che in uno Stato di diritto i tre poteri :
 
1) legislativo (parlamento)

2) esecutivo (governo)

3) giudiziario (magistratura)

devono essere rigorosamente separati.

In difetto si ha uno Stato assolutistico.


Sun Yan Sen, 1866-1925, grande statista cinese di scuola confuciana, afferma che in uno Stato di diritto, oltre ai tre poteri classici, altri due poteri devono essere indipendenti:

4) il potere di controllo sui conti e sulla spesa pubblica

5) il potere di selezionare i pubblici dipendenti (sotto-governo)



Condivido l'impostazione di Sun Yat Sen ed aggiungo un SESTO POTERE:

                                                   6) il potere di emettere moneta.

L'emissione della moneta comporta un potere economico enorme: il signoraggio.
Dal potere economico scaturisce ovviamente un potere politico.

Il signoraggio é la differenza tra il valore stampato sulla banconota ed il costo tipografico sostenuto dalla zecca.

Se una banconota da 100 euro costa 1 euro alla zecca, il signoraggio vale 99 euro.



E' evidente che il titolare del diritto di emettere moneta ha un potere economico immenso.


Può comperare qualsiasi cosa : beni materiali, coscienza e voto di chi è propenso alla corruzione oppure di chi ha bisogno di mangiare.

Può creare aziende produttive o fare regalie a nepoti e vagabondi.

Può costruire infrastrutture utili oppure istituire enti parassitari come serbatoio di voti.

I monetaristi, ovvero coloro che vedono nell'emissione della moneta il nocciolo dell'economia, del benessere e della prosperità, dividono l'emissione della moneta in due categorie:

1) emissione di moneta a debito
2) emissione di moneta a credito


EMISSIONE A DEBITO


L'emissione a debito avviene allorquando l'ente emettitore ( banca centrale BC) è indipendente dal potere del Governo (potere esecutivo).

E' il sesto potere indipendente da me auspicato.

Tuttavia esiste un particolare momento in cui il Governo esercita il potere di condizionare la banca centrale e pertanto l'emissione di moneta : é il momento della nomina del Governatore BC e dei vertici della banca centrale.

Esiste poi un altro controllo politico: é la legge, emanata dal potere legislativo (parlamento), con la quale vengono fissati i termini, gli scopi e i limiti dell'azione del Governatore BC.

Il governatore della banca centrale decide se e quanta nuova moneta emettere sulla base di:
-- doveri istituzionali, stabiliti per legge dal potere legislativo (parlamento)
-- discrezione personale, in base alla propria preparazione in materia di economia (e qui sta la sua indipendenza dagli altri poteri)

Qualora il Governatore BC non ottemperi ai limiti e prescrizioni di Legge, può intervenire la Magistratura ( altro potere indipendente) e metterlo sotto processo.

Pertanto il Governatore BC non è un signore sovrano per diritto divino ma é legato, nelle democrazie, ad organi eletti dal popolo:
-- la scelta della persona è effettuata dal Governo,
-- i suoi doveri istituzionali sono stabiliti dal Parlamento,
-- il suo operato é controllato dalla Magistratura.




Tra i doveri, stabiliti per legge, della Banca Centrale Europea, BCE, c'è quello di operare in modo da mantenere un basso tasso d'inflazione e pertanto mantenere prezzi quanto più possibile stabili.

La BCE, se ritenuto necessario per raggiungere gli obiettivi istituzionali, stampa le nuove banconote e le presta alle banche sparse sul territorio ad un tasso d'interesse molto basso, in genere 1 %.

Il signoraggio sulle banconote emesse, nuove di zecca, appartiene pertanto alla BCE in quanto le banche private ricevono denaro ma lo dovranno restituire.

Le banche private utilizzeranno quel denaro in base alle loro strategie finanziarie e aziendali, prestandolo a loro volta a privati cittadini ed aziende, comperando derivati, comperando titoli di stato ecc.

A questo punto è chiaro perché si parla di emissione a debito :

Le banche private contraggono un debito con la BCE.  I provati cittadini, le aziende e lo Stato contraggono a loro volta un debito nei confronti delle banche private prendendo a prestito il denaro.
Il debito diventa l'essenza di tale forma di emissione di moneta.

Si possono avere due casi:

1)   le banche private restituiscono il prestito alla BCE, aggiungendo l'interesse dell'uno %, perché hanno prestato ed investito il denaro in modo oculato
2)  le banche hanno sperperato e non restituiscono il denaro alla BCE.


Nel primo caso la BCE si riprende le sue banconote stampate e le "seppellisce" nei suoi forzieri per ulteriori necessità.

Che fine ha fatto il signoraggio ?
Il signoraggio è evidentemente sparito, azzerato, annullato.
Gli interessi dell' 1 % incassati dalla BCE sono in vecchie banconote, servono alle spese della BCE stessa e quindi rientrano nel circolo economico.



Nel secondo caso, ovvero se le banche non restituiscono il prestito alla BCE perché falliscono, perché hanno prestato ad altri ( cittadini, imprenditori, enti pubblici ... ) gli euro e non li hanno ricevuti indietro, si è creato del signoraggio (moneta entrata in circolo e non successivamente seppellita).

DOMANDA: in quest'ultima ipotesi, a chi è entrato in tasca il signoraggio?

possibili risposte:

  1.  alla BCE ?       direi di no, nulla aveva e nulla ha. La BCE ha fatto un pari 
  2.  alle banche sparse sul territorio?      direi di no ... loro sono fallite .
  3. ai cittadini, imprese, enti pubblici che non hanno restituito il prestito ?       direi proprio che é una ipotesi plausibile
  4. ai manager, direttori, consigli di amministrazione e azionisti delle banche fallite ?    anche questa è una ipotesi plausibile.

Andiamo a cercare dove sono finiti gli euro freschi di stampa e non restituiti alla BCE .
Andiamo a cercare chi se li è messi in tasca e con essi si è intascato il signoraggio.
Andiamo a scovarli ... perché quelli sono i ladri del signoraggio !     e ...

facciamoli-pagare

(Post in archivio del 21/12/11 " scusate la mia ignoranza")



Analizzando le cronache finanziarie, si nota come il grosso del signoraggio non seppellito finisce ad entità occulte, coacervo di politici, banchieri, multinazionali, personaggi potenti che operano nell'ombra.






Se le banche, ricevuto il prestito dalla BCE, sanno fare bene il loro mestiere, ovvero prestano denaro ad aziende sane e gestite da imprenditori capaci, a cittadini che si fanno la casa, il denaro entra immediatamente in circolo e genera ricchezza.

Il PIL (prodotto interno lordo) aumenta e con esso aumentano gli introiti per lo Stato tramite le tasse.

Le tasse possono essere utilizzate in due modi:

a) spenderle in infrastrutture che modernizzano e rendono competitivo il paese e gerano benessere

b) spenderle in opere inutili, corruzione, enti e posti parassitari .....

Nel caso in cui si verificano le ipotesi 1) e a) si mette in moto un circolo virtuoso che procede autonomamente senza più bisogno di interventi della BCE

Nel caso in cui si verifichino le ipotesi 2) e b) l'economia va in malora

Nelle altre combinazioni tra le 4 ipotesi si hanno scompensi economici e sociali di varia natura.


La BCE potrebbe comportarsi anche in altro modo:
Stampare moneta e acquistare titoli di stato dei paesi membri per seppellirli.
I titoli di stato sono debiti contratti dagli stati per attuare le due ipotesi a) o b) suddette.

In tal caso il signoraggio viene regalato ai Governi dei paesi membri che hanno emesso i titoli di stato e pertanto viene immesso nel circuito economico, generando un effetto analogo a quanto descritto nel sotto-riportato paragrafo EMISSIONE A CREDITO

Tale strategia, se non accompagnata da un incremento di beni in vendita sul mercato, genera un aumento dei prezzi e dell'inflazione.


EMISSIONE A CREDITO

L'emissione a credito avviene quando l'ente emettitore è nelle mani del potere esecutivo (Governo).
Il Governo decide quando e quanta moneta stampare.

Con la moneta stampata il governo può fare due cose:

a) spenderla in infrastrutture che modernizzano, rendono competitivo il paese e generano benessere

b) spenderla in opere inutili, corruzione, enti e posti parassitari .....

(sono le stesse cose del paragrafo sull'emissione a debito)

Il signoraggio viene immesso nel circuito economico, né più né meno come nell'ultimo capoverso del paragrafo "emissione a debito" .

Nel caso a) l'economia viene messa in moto dalle opere pubbliche e da servizi efficienti, le aziende private lavorano negli appalti, e l'economia si mette a girare.

Nel secondo caso i denari stampati servono ad un momentaneo sostentamento di chi li riceve.

In entrambi i casi si ha un aumento di inflazione. I prezzi aumentano.

Ma:
--- nel caso a) il governo può decidere di mettere tasse sui profitti e, piano piano, ritirare la moneta stampata riportando l'inflazione sotto controllo.
--- nel caso b) i profitti non ci sono; niente tasse; la moneta rimane in circolo, l'inflazione rimane alta e deve essere compensata con nuova emissione di moneta: il processo diventa perverso perchè l'inflazione sale alle stelle.

Ecco perché in questo caso l'emissione di moneta si dice emissione a credito : perché non c'è l'obbligo civilistico e contrattuale di restituirla a qualcuno.
La moneta è stata semplicemente elargita.
Inoltre, quando la cartamoneta era garantita da riserve auree, il possessore della cartamoneta poteva recarsi presso la banca centrale ed esigere "il credito in oro " consegnando la banconota e portandosi a casa il suo lingottino.


Possiamo fare un'altra considerazione:

Nel caso b) l'immissione del denaro in circolo è immediata, mentre nel caso a) servono anni, soprattutto in Italia, visti i tempi biblici per realizzare opere pubbliche.

Le banche, che ruolo giocano?

1) se operano bene, gestendo i risparmi dei cittadini oculatamente e prestando ad imprenditori capaci, contribuiscono anche loro a far girare l'economia

2) se operano male,( prestano soldi a imprenditori truffatori, si spartiscono dividendi da nababbi, danno super stipendi ai loro dirigenti, fanno sparire capitali con transazioni sporche e derivati ... ) sottraggono i soldi emessi all'economia e generano recessione.


A ben guardare osserviamo che i due metodi di emissione sono uno l'inverso dell'altro.

Il percorso del denaro nell'emissione a debito inizia dalle banche, prosegue nelle imprese, quindi nel mercato, quindi tramite le tasse passa allo Stato ed infine nelle opere pubbliche (o parassitismo).

Il percorso del denaro nell'emissione a credito inizia dallo Stato emettitore, passa attraverso le opere pubbliche (o parassitismo), quindi alle imprese, entra in circolo, parte va in tasse tasse e parte va alle banche private come risparmi o profitti di impresa.

La mia predilezione per il sistema a debito è dovuto alla convinzione che più  i poteri dello Stato sono separati e divisi tra vari soggetti autonomi e meno rischia la democrazia. Più sono concentrati in poche mani e più possibilità ci sono che la democrazia sfoci in una oligarchia o, peggio, in una dittatura.

Da un punto di vista economico, quale dei due sistemi è più efficace?

Io ritengo entrambi, in egual misura, a condizione che i valori etici siano alla base del sistema : onestà e capacità di politici e banchieri, giusti stipendi e premio del merito, punizione a chi ruba, assenza di parassitismo ....
In altre parole, se sono rispettati i due punti 1) e a) , il benessere dei popoli è sempre e comunque garantito, qualuque sia il metodo di emissione monetaria scelto.

Il benessere non è dovuto a questioni monetarie (emissione a debito o a credito), o all'emissione a vanvera di cartamoneta, allo scopo di ripianare il debito pubblico e dare un "reddito di cittadinanza" che genera solo vagabondi e costringe i soliti "fessi" a lavorare il doppio per mantenere i vagabondi, ma è dovuto solo ed esclusivamente a:

  • equa distribuzione del reddito, evitando i mega-stipendi di manager e banchieri, soprattutto se si dimostrano inetti.
  • valori etici laici e confuciani, in primis la GIUSTIZIA e la cultura
  • capacità organizzativa dello Stato e assenza di corruzione
  • innovazione, capacità lavorative, prodotti di qualità,
  • principio di decrescita sostenibile: lavorare meno, lavorare in "lavori utili" ( pagina "sul lavoro"), lavorare TUTTI e non essere di peso a nessuno



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